Convento Monterosso

Un accordo scientifico di ricerca e formazione con Università degli Studi Milano-Bicocca

Le couvent a signé avec le professeur Emanuela Mancino un accord de collaboration avec l’Université de Milan-Bicocca et, en particulier, avec les classes de philosophie de l’éducation et de pédagogie de la communication du «Département des sciences humaines pour l’éducation» R. Massa.

Ce lien important a déjà conduit à une recherche substantielle, née à l’occasion des célébrations du 400e anniversaire de la fondation du couvent, avec la réalisation d’un livre et d’un court-métrage. De plus, des séminaires et des ateliers sont organisés en utilisant l’art, la musique, la danse, la poésie, la littérature, la philosophie, la photographie, le cinéma, etc.

SÉMINAIRES PLANIFIÉS

Convento Monterosso
“Riprendiamo il filo. Educarsi alla bellezza tra parole e silenzi, tra visibile e invisibile”
Séminaire résidentiel
(octobre et novembre 2020)

Brochure

SÉMINAIRES DÉJÀ EFFECTUÉS

Convento Monterosso
“Meriggiare pallido e assorto”
Atelier d’écriture et d’autobiographie
(28- 30 septembre 2018)
Convento Monterosso
“Tutte le strade portano a Itaca, tutte le strade partono da Itaca”
Atelier d’écriture et d’autobiographie
(23-24 mai 2019)

Brochure

Convento Monterosso
“Tra sparire e sperare”
Séminaire résidentiel
(21-23 juin 2019)
Convento Monterosso
“Le occasioni per dirsi. Tra i con e i senza della scrittura”
Séminaire résidentiel
(1-3 novembre 2019)
Convento Monterosso
“Riprendiamo il filo. Educarsi alla bellezza tra parole e silenzi, tra visibile e invisibile”
Séminaire résidentiel
(25-27 septembre 2020)

Brochure

PLUS D’INFORMATION

La scrittura (narrativa, poetica, di sé) è un gesto di accesso a luoghi spesso nascosti. È uno sguardo che si prende cura dell’ordine e del disordine del mondo, del nostro mondo, attraversando i vissuti, le emozioni, aprendo feritoie che permette di far ingresso in spazi che divengono via via più ampi, permettendoci di esplorare espressivamente e filosoficamente quel che, nel dialogo tra parola e silenzio, diviene materia da dire, da tacere, da conoscere e riconoscere, cui dar forma, da cui prender forma.

La scrittura permette non solo di guardare, come da fuori, un pensiero e un’emozione che prima si agitavano e vibravano dentro, ma consente il magico azzardo di sentire due volte, di provare l’utopia di ciò che si fa invisibile, quando prima pareva indicibile, ci porta a percorrere itinerari dei ricordi, stringendo patti col passato, costruendo ponti ed alleanze col futuro.

Le parole stringono la mano al desiderio, si affacciano sulla speranza, offrono una patria ai pensieri erranti, lasciano uscire ciò che preme per andar via.

Con la parola si torna a casa, in un gesto di formidabile rimpatrio (offerto dalle nostre mani, ricavato dalla fatica del nostro negoziare con la pagina) che ci fa nuovi ai nostri stessi occhi, proprio mentre scriviamo per ri-conoscerci, per rinnovarci in quello spazio sempre un po’ più in là che occupano le parole che si inseguono tra le righe, negli a capo del pensiero.

Si fanno tornare a casa quelle parti sparse, frammentarie, isolate; le si fa incontrare con la parola che avvicina, che accosta mondi e li rende più possibili, più abitabili, pacificanti.

Scrivere è azione che cerca, che procede per indizi, che consente la mossa antica e spesso perduta della meraviglia, dello stupore, dell’alleanza.

Forte di una pluriennale esperienza di studi, ricerche, formazione a livello nazionale e internazionale, iscrivendosi nel solco di una tradizione di indagine sulle metodologie autobiografiche, la prof.ssa Emanuela Mancino ha messo a punto un approccio multidisciplinare e filosofico all’educazione attraverso le forme dello scrivere, intrecciando ricerche nel campo del linguaggio cinematografico, artistico, teatrale, fotografico, performativo, iconografico con un impianto pedagogico volto all’educazione alla bellezza coma pratica formativa ed autoformativa che corrisponde ad un’educabilità dello sguardo (inteso come dimensione estetica dell’esistere e del convivere e dell’incontrare), ad una cura del proprio essere nel mondo e in relazione che ci renda consapevoli della necessità dell’attenzione, della custodia e della premura verso una parola che sia sempre più “pensata”, vissuta e responsabile.

Aver cura della parola significa aver cura di sé, delle relazioni, dell’ascolto e del silenzio, della contemplazione.

Le parole sono in ascolto: sono una forma di attenzione. Rendono visibile lo sguardo stesso: uno sguardo che taglia e che cuce, che mette in fila o sconquassa il mondo, che è vicino alle questioni della vita, alle sue domande, alla sua materia, che mette in salvo il tempo, lo porta nel fitto dei pensieri e delle parole altrui,

I laboratori proposti si rivolgono ai Corsisti della Scuola di Autobiografia della Casa della Cultura di Milano, agli studenti, a chi voglia trascorrere tre giorni dedicati alla riflessione sul silenzio, sulla parola, sulla bellezza.

Di volta in volta, si avvicenderanno, nell’affiancamento della professoressa Mancino alla conduzione dei laboratori, i membri del Gruppo di Ricerca “Trame educativE” (Barbara Di Donato, Maria Laura Belisario, Monica Gilli, Silvia Vergani, Giovanna Dal Grande, Daniele Delfino, Elvis Crotti, Elisa Asnaghi, Emanuele Fusi, Ornella Castiglione)

Emanuela Mancino

Convento MonterossoInsegna Filosofia dell’Educazione e Pedagogia della Comunicazione all’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Ha ideato e dirige il Laboratorio di Filosofia e Pedagogia del Cinema, realizzato presso la Cineteca di Milano- Mic; è direttrice scientifica del gruppo di ricerca sulle Trame Educative; ha ideato ed è stata direttrice scientifica del Corso di Perfezionamento in Scienze, Metodi e Poetiche della Narrazione; dirige la Scuola di Autobiografia presso la Casa della Cultura di Milano.  E’ membro fondatore dell’Accademia del Silenzio. Collabora con il Convento dei Cappuccini di Monterosso da diversi anni.

Da una corposa ricerca di tipo narrativo che ha coinvolto il paese di Monterosso, in occasione della celebrazione dei 400 anni dalla fondazione del Convento dei Cappuccini, sono nati una pubblicazione (“Andiamo ai frati”, 2019) un documentario ed un progetto fotografico che hanno fatto meritare al progetto di ricerca la Medaglia della Presidenza della Repubblica il 25 aprile 2019.

Partecipa alle iniziative promosse dal Convento e, nell’ambito dell’accordo tra Università di Milano-Bicocca e Convento dei Cappuccini di Monterosso, di cui la prof.ssa Mancino è responsabile scientifica, realizza seminari, lezioni, ricerche.

Tra le sue più recenti pubblicazioni:

“A perdita d’occhio. Riposare lo sguardo per una pedagogia del senso sospeso”, Mursia, 2014;

“Il segreto all’opera. Pratiche di riguardo per un’educazione del silenzio”, Mimesis, 2013;

“Cambiamenti incantevoli. Bellezza e possibilità di apprendimento”, Cortina, 2011;

“Andiamo ai frati. Il convento dei cappuccini di Monterosso attraverso le memorie dei suoi abitanti. Una ricerca narrativa”, Mimesis, 2019

“Guardare. Un senso di riguardo” (con Monica Quirico), Cittadella editore, 2020

 !Lì, dove ci incontriamo. Appunti per una pedagogia dell’imprevisto”, Cafagna ed. , 2020

accordo scientifico di ricerca e formazione con Università degli Studi Milano-Bicocca
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