Un accordo scientifico di ricerca e formazione con Università degli Studi Milano-Bicocca
Il Convento dei Frati Minori Cappuccini di Monterosso al Mare ha stretto, con la prof.ssa Emanuela Mancino, un accordo di collaborazione con l’Università degli Studi di Milano-Bicocca e, in particolare, con gli insegnamenti di filosofia dell’educazione, pedagogia della comunicazione del Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione “R. Massa”.
Tale importante legame ha già permesso la realizzazione di una corposa ricerca, originata in occasione dei festeggiamenti del quattrocentenario della fondazione del convento, da cui sono nati:
- un testo (andiamo-ai-frati) che contiene anche un progetto fotografico
- un documentario, realizzato con il filmmaker Giulio Pedretti
Sulla base di tale accordo, è possibile non solo organizzare seminari, laboratori ed occasioni culturali, ma progettare momenti formativi sia destinati alla cittadinanza di Monterosso che a chiunque voglia prendere parte ad attività di cura dello sguardo, del silenzio, della bellezza, della riflessione, attraverso arte, musica, danza, poesia, letteratura, filosofia, fotografia, cinema…
Nell’anno 2025 grazie alla collaborazione con l’Università di Milano-Bicocca, Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione R. Massa, la prof.ssa Emanuela Mancino e il Convento dei Cappuccini di Monterosso, hanno il piacere di organizzare la quarta edizione di:
SCUOLA DI SGUARDO, BELLEZZA E SCRITTURA
“
I poeti lavorano di notte
quando il tempo non urge su di loro,
quando tace il rumore della folla
e termina il linciaggio delle ore.
I poeti lavorano nel buio
come falchi notturni od usignoli
dal dolcissimo canto
e temono di offendere iddio
ma i poeti nel loro silenzio
fanno ben più rumore
di una dorata cupola di stelle
A. Merini
“Si può ritenere che la meraviglia della vita sia sempre a disposizione di ognuno in tutta la sua pienezza anche se essa rimane nascosta, profonda, invisibile, decisamente lontana. Tuttavia c’è, e non è né ostile e né ribelle. Se la si chiama con la parola giusta, con il suo giusto nome, essa arriva. Questa è l’essenza dell’incantesimo che non crea, bensì chiama”.
F. Kafka
La scrittura può essere – e molto spesso è – un dove fondamentale. È il dove delle nostre fughe e ritorni. È il dove in cui rifugiarsi, in cui ritrovarsi o dimenticare. È il dove in cui anche le più piccole cose sanno diventare eventi o in cui è possibile ridimensionare ciò che sembra maiuscolo, per vederne tratti ridotti, a volte meno interi. Il frammento e l’unità si incontrano nella scrittura e mentre ciò avviene, il tempo riesce a rallentare o correre, dilatarsi o stare in pochi istanti. E i momenti si avvicinano come non mai; gli intervalli scorrono fluidi, come spartiti che aspettavano il loro ritmo:
il percorso della Scuola di Sguardo, Bellezza e Scrittura ci accompagnerà, attraverso seminari residenziali indipendenti ma connessi (ciascuno potrà scegliere quale seminario frequentare), sull’itinerario che ci permette di legare spazi, tempi, ricordi, parole, silenzi, emozioni.
Il dove della scrittura ci accoglierà mostrandoci come la pagina sa essere ospitale sia tenendoci presso, sia permettendoci di andare.
I seminari residenziali, che si svolgono dal venerdì pomeriggio alla domenica, hanno il seguente calendario:
- 11-13 aprile 2025. Scomodarsi. Le parole che ci spostano
- 6-8 giugno 2025. Raccogliersi. Le parole che avvolgono
- 4-6 luglio 2025. Rieccoci: è accaduto di nuovo. Le parole che tornano
- 19-21 settembre 2025. Scoprirsi. Le parole e i loro non detti
- 31 ottobre- 2 novembre 2025. Rivedersi. Le parole buie e luminose del mondo
Gli incontri sono aperti a: studenti dell’Università di Milano-Bicocca, studenti di altri atenei, studenti delle scuole superiori, corsisti della Casa della Cultura di Milano, appassionati di scrittura, sguardo, bellezza, corsisti del laboratorio di Filosofia e Pedagogia del Cinema, cittadini di Monterosso e cittadini di altri luoghi, affezionati al Convento.
OGNI SEMINARIO E’ AUTONOMO E SI APRE E CONCLUDE NELLE TRE GIORNATE INDICATE (non è quindi necessario seguire tutto il percorso, anche se c’è chi si affeziona e torna più volte…)
I percorsi si svolgeranno a partire da temi specifici e condurranno i partecipanti alla scrittura personale secondo metodologie autobiografiche improntate ad un’idea di autoformazione che vede la scrittura come ascolto di sè, come custodia della propria solitudine, ma anche come possibilità di incontro e di presa di parola di fronte agli altri. La scrittura ci porta nelle radure, nei chiari del bosco della nostra storia, ci fa incontrare l’imprevisto, ci permette di guardare le cose – anche quelle note – con sguardo nuovo, insolito, decentrato, capace di rinnovamento. Attraverso metodologie basate su ricerche attente all’immaginario, all’arte, alla bellezza, alla poesia, ciascuno potrà affacciarsi sulle proprie vicende, illuminarne o oscurarne alcuneparti, dedicarsi a quegli spazi interiori che appaiono con sorpresa a chi scrive e che a volte mai avremmo immaginato, altrimenti, di veder emergere (e chiedere udienza). Ogni incontro stimolerà quella particolare caratteristica (e quel prodigioso potere) della scrittura che è la possibilità di accrescere le nostre capacità di sguardo: non per vedere con precisione, ma per guardare altrimenti, per vivificare la meraviglia e lo stupore, per rendere visibile ciò che sembrava inaudito, quasi tacito, come un mormorio, come un pensiero che cercava spazio. Scrivere ci permette di vedere e di vedere in più modi. Non solo amplia le possibilità stesse del guardare, ma le apre alla bellezza, alla diversità e all’impertinenza: scrivere fa meravigliare lo sguardo, lo riporta a rispondere al richiamo della bellezza. Ad accompagnare i percorsi, avremo riferimenti d’eccellenza: poeti, scrittori, fotografi, registi, pittori: Da Sant’Agostino a Montaigne, da Rilke a Picasso, da Ghirri a Burri, da Almodovar a Celan, da Foucault, a Marco Aurelio, da Ricoeur a Lévinas, Zambrano, Weil, De Angelis, Calvino, Bachelard, Romano, Simic, Szymborska, Ponty…
Il corso è diretto e condotto dalla prof.ssa Emanuela Mancino, docente di filosofia dell’educazione presso il Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione “R. Massa”. Collaboreranno con lei alcuni membri del gruppo di ricerca Trame educative.
I seminari sono residenziali e si svolgono al Convento dei Cappuccini di Monterosso al Mare, un luogo di spiritualità e storia, arte e cultura (Primo Luogo del Cuore in Italia nel censimento FAI del 2014) che sorge su un colle affacciato sulla meravigliosa baia delle Cinque Terre. L’accoglienza in questo luogo amico avviene negli ambienti storici: l’antico refettorio, le terrazze del cosiddetto “Paradiso dei frati”, le celle che un tempo erano dei frati.
Seguiranno locandine specifiche per ciascun appuntamento
Per info e prenotazioni: educarebellezza@gmail.com
o presso il Convento: conventomonterosso@gmail.com
APPROFONDIMENTI
La scrittura (narrativa, poetica, di sé) è un gesto di accesso a luoghi spesso nascosti. È uno sguardo che si prende cura dell’ordine e del disordine del mondo, del nostro mondo, attraversando i vissuti, le emozioni, aprendo feritoie che permette di far ingresso in spazi che divengono via via più ampi, permettendoci di esplorare espressivamente e filosoficamente quel che, nel dialogo tra parola e silenzio, diviene materia da dire, da tacere, da conoscere e riconoscere, cui dar forma, da cui prender forma.
La scrittura permette non solo di guardare, come da fuori, un pensiero e un’emozione che prima si agitavano e vibravano dentro, ma consente il magico azzardo di sentire due volte, di provare l’utopia di ciò che si fa invisibile, quando prima pareva indicibile, ci porta a percorrere itinerari dei ricordi, stringendo patti col passato, costruendo ponti ed alleanze col futuro.
Le parole stringono la mano al desiderio, si affacciano sulla speranza, offrono una patria ai pensieri erranti, lasciano uscire ciò che preme per andar via.
Con la parola si torna a casa, in un gesto di formidabile rimpatrio (offerto dalle nostre mani, ricavato dalla fatica del nostro negoziare con la pagina) che ci fa nuovi ai nostri stessi occhi, proprio mentre scriviamo per ri-conoscerci, per rinnovarci in quello spazio sempre un po’ più in là che occupano le parole che si inseguono tra le righe, negli a capo del pensiero.
Si fanno tornare a casa quelle parti sparse, frammentarie, isolate; le si fa incontrare con la parola che avvicina, che accosta mondi e li rende più possibili, più abitabili, pacificanti.
Scrivere è azione che cerca, che procede per indizi, che consente la mossa antica e spesso perduta della meraviglia, dello stupore, dell’alleanza.
Forte di una pluriennale esperienza di studi, ricerche, formazione a livello nazionale e internazionale, iscrivendosi nel solco di una tradizione di indagine sulle metodologie autobiografiche, la prof.ssa Emanuela Mancino ha messo a punto un approccio multidisciplinare e filosofico all’educazione attraverso le forme dello scrivere, intrecciando ricerche nel campo del linguaggio cinematografico, artistico, teatrale, fotografico, performativo, iconografico con un impianto pedagogico volto all’educazione alla bellezza coma pratica formativa ed autoformativa che corrisponde ad un’educabilità dello sguardo (inteso come dimensione estetica dell’esistere e del convivere e dell’incontrare), ad una cura del proprio essere nel mondo e in relazione che ci renda consapevoli della necessità dell’attenzione, della custodia e della premura verso una parola che sia sempre più “pensata”, vissuta e responsabile.
Aver cura della parola significa aver cura di sé, delle relazioni, dell’ascolto e del silenzio, della contemplazione.
Le parole sono in ascolto: sono una forma di attenzione. Rendono visibile lo sguardo stesso: uno sguardo che taglia e che cuce, che mette in fila o sconquassa il mondo, che è vicino alle questioni della vita, alle sue domande, alla sua materia, che mette in salvo il tempo, lo porta nel fitto dei pensieri e delle parole altrui,
I laboratori proposti si rivolgono ai Corsisti della Scuola di Autobiografia della Casa della Cultura di Milano, agli studenti, a chi voglia trascorrere tre giorni dedicati alla riflessione sul silenzio, sulla parola, sulla bellezza.
Di volta in volta, si avvicenderanno, nell’affiancamento della professoressa Mancino alla conduzione dei laboratori, i membri del Gruppo di Ricerca “Trame educativE” (Barbara Di Donato, Maria Laura Belisario, Monica Gilli, Silvia Vergani, Giovanna Dal Grande, Daniele Delfino, Elvis Crotti, Elisa Asnaghi, Emanuele Fusi, Ornella Castiglione)
Emanuela Mancino
Insegna Filosofia dell’Educazione e Pedagogia della Comunicazione all’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Ha ideato e dirige il Laboratorio di Filosofia e Pedagogia del Cinema, realizzato presso la Cineteca di Milano- Mic; è direttrice scientifica del gruppo di ricerca sulle Trame Educative; ha ideato ed è stata direttrice scientifica del Corso di Perfezionamento in Scienze, Metodi e Poetiche della Narrazione; dirige la Scuola di Autobiografia presso la Casa della Cultura di Milano. E’ membro fondatore dell’Accademia del Silenzio. Collabora con il Convento dei Cappuccini di Monterosso da diversi anni.
Da una corposa ricerca di tipo narrativo che ha coinvolto il paese di Monterosso, in occasione della celebrazione dei 400 anni dalla fondazione del Convento dei Cappuccini, sono nati una pubblicazione (“Andiamo ai frati”, 2019) un documentario ed un progetto fotografico che hanno fatto meritare al progetto di ricerca la Medaglia della Presidenza della Repubblica il 25 aprile 2019.
Partecipa alle iniziative promosse dal Convento e, nell’ambito dell’accordo tra Università di Milano-Bicocca e Convento dei Cappuccini di Monterosso, di cui la prof.ssa Mancino è responsabile scientifica, realizza seminari, lezioni, ricerche.
Tra le sue più recenti pubblicazioni:
“A perdita d’occhio. Riposare lo sguardo per una pedagogia del senso sospeso”, Mursia, 2014;
“Il segreto all’opera. Pratiche di riguardo per un’educazione del silenzio”, Mimesis, 2013;
“Cambiamenti incantevoli. Bellezza e possibilità di apprendimento”, Cortina, 2011;
“Andiamo ai frati. Il convento dei cappuccini di Monterosso attraverso le memorie dei suoi abitanti. Una ricerca narrativa”, Mimesis, 2019
“Guardare. Un senso di riguardo” (con Monica Quirico), Cittadella editore, 2020
!Lì, dove ci incontriamo. Appunti per una pedagogia dell’imprevisto”, Cafagna ed. , 2020